Innovare con il Design Thinking: pro e contro

Numerose le aziende faticano a creare e mantenere una cultura innovativa integrata con un modello di business snello e sostenibile, che consenta loro di competere in un contesto digitale in veloce evoluzione. Ma le realtà imprenditoriali guidate dal design sembrano riuscirci meglio. Le numerose fusioni ed acquisizioni (M&A) di aziende di design da parte di grandi società di consulenza, negli ultimi anni, ne danno conferma.

Il Design spesso è associato ad un processo creativo divergente rispetto al normale processo logico progettuale. Eppure l’introduzione della metodologia del design nel pensiero progettuale ha portato a costruire degli strumenti di innovazione così efficaci che sempre più aziende hanno deciso di adottare in diversi contesti.

In questo breve articolo diamo un introduzione di Design Thinking, i contesti in cui si applica ed i vantaggi ottenuti da chi l’ha adottato come metodologia di innovazione all’interno della propria azienda. Daremo uno sguardo anche ai limiti che è bene tenere in considerazione qualora si stia valutando se adottarlo come strumento di progettazione.

La metodologia del Design Thinking si pone come obiettivo principale quello di generare innovazione partendo dai bisogni dell’utente.

Si inizia infatti con un’analisi accurata dei bisogni degli utenti, entrando in empatia con loro, per cogliere i problemi reali e le loro aspettative.

Attraverso tecniche di creatività, si generano diverse idee da cui si sviluppano dei prototipi che, una volta testati e validati, danno origine all’implementazione della soluzione innovativa.

Tim Brown nel suo articolo pubblicato nel 2008 sull’ Harvard Business Review , definisce il Design Thinking come una metodologia che si concentra sulle persone e utilizza strumenti dal campo del design per risolvere problemi complessi .

Promosso dalla d.school of Stanford University, il Design Thinking è stato adottato negli ultimi anni come metodologia di riferimento in vari ambiti, quali aziendale,  industriale e sanitario, utilizzato nell’innovazione educativa , politica e sociale .

Aziende come Google, Airbnb, Toyota o IBM hanno implementato con successo questa metodologia.

Anche in Italia sta crescendo la pervasività di questo approccio nei contesti applicativi aziendali, tanto che il Politecnico di Milano ha istituito nel 2017 un Osservatorio dedicato al Design Thinking per il  Business che “vuole essere il punto di riferimento per la comunità di innovatori che adottano approcci pionieristici come il Design Thinking nella creazione di valore per le loro aziende.”

Contesti applicativi per il business

Alcuni contesti applicativi in cui l’approccio del Design Thinking si è dimostrato essere uno strumento valido per la progettazione:

  • consulenza strategica (es. innovazione di business o di processi o di valore)  
  • trasformazione digitale (implementazione di soluzioni digitali realmente di valore per le persone e le aziende)
  • progettazione di esperienze utente digitali (UX/UI)
  • sviluppo di nuove esperienze di consumo
  • product management – generazione di nuove idee per nuovi prodotti/servizi
  • creazione di un nuovo modello di business (o ideazione di varianti di quello esistente)

Vantaggi osservati

I vantaggi riportati dall’utilizzo del Design Thinking spesso dipendono dal contesto e dagli obiettivi di progetto. Ci sono però dei vantaggi comuni:

  • agevola e velocizza l’adozione della soluzione: con un approccio bottom-up la progettazione basata sul Design Thinking parte dal bisogno dell’utente finale, per costruire una soluzione (tecnologica o di processo) realmente di valore per lui;
  • engagement forte dell’utente finale che si sente coinvolto sin dalla parte di progettazione: un modo per le aziende di valorizzare i propri dipendenti e “portarli a bordo” della sfida che si sta affrontando;
  • un approccio iterativo in fase di progettazione consente di testare le proposte di soluzione e modificarle fino a raggiungere la soluzione più idonea prima di procedere con l’implementazione vera e propria;
  • facilita la diffusione e la crescita di una cultura innovativa all’interno dell’azienda.

I limiti del Design Thinking

Se stai pensando di adottare il Design Thinking per un progetto all’interno della tua azienda, è bene che tu tenga prima in considerazione alcuni suoi limiti:

  • i progetti di Design Thinking hanno una solitamente una durata medio-lunga (generalmente 7/8 mesi), una versione più light può essere adottata per obiettivi circoscritti (come per esempio la sola generazione di idee)
  • il Design Thinking richiede il coinvolgimento diretto degli utenti che devono essere messi nelle condizioni di poter dare il proprio contributo (disponibilità di tempo e di risorse)
  • l’applicazione della metodologia per la progettazione di soluzioni digitali aziendali potrebbe scontrarsi con restrizioni imposte da integrazioni con sistemi già in uso .

Conclusione

Sono purtroppo ancora molti gli interventi di innovazione all’interno delle aziende che falliscono per svariati motivi. Spesso si tratta di un cattivo coinvolgimento da parte egli utenti o di una sottostima degli impatti dell’iniziativa sul business. Metodologie come il Design Thinking permettono di limitare questi rischi, tuttavia è bene saperli adattare in modo pragmatico al contesto specifico.

Alla prossima pillola!

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